Mercoledì 3 settembre alle ore 21.30 in Piazza San Teodoro avrà luogo l'ottavo appuntamento di Parole in Piazza. Rassegna letteraria e cinematografica 2025.
Nell'ottavo appuntamento avremo il piacere di ospitare Bibbiana Cau, che ci presenterà il suo romanzo d'esordio La levatrice, edito da Nord.
La levatrice è ambientato nella Sardegna rurale del primo Novecento. Al centro del romanzo, il corpo femminile, che non è mai solo corpo: è memoria, è madre che è stata figlia, è ferita che si tramanda.
Intorno a Mallena, levatrice nei paesi dell’entroterra, prende forma un microcosmo animato da saperi antichi e da un lavoro di cura che per secoli è rimasto invisibile. Mani che curano, che stringono, che accolgono la vita e la morte. Mani di donne che non hanno mai avuto il lusso di sottrarsi alla fatica. Mani come quelle di Mallena al servizio del mistero più radicale che esista: la nascita.
La levatrice è sì un romanzo sulla nascita, ma anche un romanzo sul legame viscerale tra donne, su quella frattura mai del tutto rimarginata che spesso si genera proprio lì dove la vita dovrebbe ricominciare.
Ma La levatrice è anche un romanzo sul confronto tra due mondi. Quando nella vita di Mallena arriva Angelica, tutto sembra vacillare. Angelica ha sacrificato tutto per studiare e riuscire a diventare un’ostetrica professionista. Ha pelle di porcellana, stivaletti lucidi, occhi chiari e determinazione. Vuole essere riconosciuta, rispettata, ma il piccolo paese non la accoglie. Preferisce Mallena, la sapienza antica delle erbe, del silenzio, dell’attesa. Tra le due donne nasce un corto circuito affettivo e professionale che è, in realtà, il cuore del romanzo. Angelica e Mallena rappresentano due saperi che dovrebbero essere alleati: la scienza e la tradizione, la tecnica e la saggezza. Due sguardi che si completano e che, solo insieme, possono davvero onorare il mistero della nascita.
La levatrice è una grande storia al femminile che, attraverso la lingua, i profumi, la poesia e la ruvidezza della vita quotidiana nella Sardegna d'inizio Novecento, narra di gente umile e schiva, ma unita da un profondo senso di comunità. E di una protagonista che, grazie a una saggezza ancestrale e alla solidarietà delle altre donne, matura in sé una nuova e luminosa consapevolezza.
Dialoga con l'autrice Giacomo Mameli.
In collaborazione con la Libreria Chiara e Stefy di Bachisio Medde.
Si rimanda alla consultazione della locandina dell'evento.